Tempo lavoro e tempo per i figli durante il COVID-19

Lo smartworking si è trasformato da sogno a incubo. E le prospettive a breve termine lo continueranno a prevedere per moltissime persone. Come possono fare le aziende per sostenere i propri lavoratori? Come il no profit può fornire sostegno al mondo profit in questo difficile momento? Un po’ di riflessioni su queste tematiche urgenti e importanti.

Smart working…la magica parola di questo momento!

Quello che era il sogno di molti, “lavorare da casa!” è diventato realtà: sognavamo di non dover uscire di casa ogni mattina, di non dover appoggiarci ai vicini di metrò per non cadere, di poter magari anche stare un po’ di più coi figli…

E ora? Non siamo più così certi che tutto ciò sia ancora un “sogno” e ci stiamo rendendo conto che sta diventando un incubo?

Alzi la mano chi con tutta onestà non ne può più del sogno dello smart working e non vede l’ora che si riprenda la vita normale..

Questo lungo periodo di smartworking forzato sta dimostrando tutti le sue limitazioni: quanto ci manca il contatto diretto coi colleghi? Quello scambio di battute che ora in videoconferenza fa solo perdere tempo a tutti? Quanto ci mancano i sorrisi, le mille piccole cose della quotidianità in ufficio? Quanto ci manca il saper cogliere uno spunto dalla frase di un collega e rielaborarla producendo soluzioni originali?

E per tutte quelle persone che hanno dei figli la situazione è ancora più complessa: sono in molti quelli che in questo periodo ce la stanno mettendo tutta per conciliare il tempo del lavoro col tempo per seguire i propri figli ma che arrivano alla sera esausti e insoddisfatti per non aver trovato il modo ottimale per tenere insieme tutti i pezzi.

Se i figli sono piccoli non possono comprendere perché non possiamo stare con loro e di conseguneza non hanno le basi per poter rispettare i nostri tempi e trasformano il nostro tempo-giornata in un tempo-incubo, in cui dover lavorare e stare con lui in contemporanea.. ciò inevitabilmente provoca senso di colpa, di impotenza, di rabbia.

Se i figli sono appena  più grandi possono trovare il modo di giocare in autonomia e riuscire a non annoiarsi, ma a quel punto c’è il problema dei compiti (e anche i bambini più “studiosi” fanno fatica ad essere autonomi in questo!). Ancora una volta il nostro smart working si trasfoma in un attimo in nigthmare working….

Se poi i figli sono adolescente…inultile parlare! Già si faceva fatica a dialogare in situazioni normali…figurarsi in questo momento così difficile per tutti!

Sicuramente la situazione andrà migliorando nelle prossime settimane ma altrettanto sicuramente non si tornerà subito alla vecchia “normalità”.

Quando potranno tornare i bambini a scuola? Quando potranno ritornare al lavoro le mamme?

Sui bambini non c’è ancora nulla di certo. Forse il rientro a scuola sarà a settembre, forse i più piccoli non potranno rientrare, forse anche i più grandi andranno a scuola a giorni alterni per evitare le classi troppo affollate…

Le aziende devono necessariamente vedere e tenere conto di tutto ciò.

Sarebbe un grande sostegno per le famiglie se le aziende pensassero a come poter aiutare i propri collaboratori a gestire figli e lavoro nello stesso ambiente…l’alternativa è andare incontro all’inevitabile perdita di efficacia del lavoro “da casa” a cui una parte di persone (le mamme in primis, o tutte quelle famiglie che non hanno la possibilità di appoggiarsi a nonni o baby sitter) sarà costretta ancora per un lungo periodo.

Questo potrebbe essere uno dei campi in cui il no profit può fornire supporto e sostegno al profit.

Perchè ora più che mai non ha più senso continuare a tenere i due mondi separati. E’ il caso che profit e no profit si mettano a collaborare, comprendendo sempre più di come sono le due facce della stessa medaglia.

E come può il mondo no profit aiutare le Aziende nel supportare i dipendenti in smart working?

Quali competenze ha il no profit che un’azienda non ha al suo interno?

Principalmente competenze educative, competenze pedagogiche, competenze sociali.

Per supportare le famiglie costrette allo smartworking occorre infatti:

  • Supportare i dipendenti nella gestione del tempo lavoro e nella deprivazione dei contatti diretti
  • Individuare le metodologie per essere genitori mentre si lavora da casa
  • Consigliare i dipendenti nella gestione del tempo lavoro e del tempo per i figli
  • Motivare il dipendente nella dimensione smart working e valutarne le potenzialità

Inoltre alcuni categorie di enti del terzo settore posseggono anche le competenze per supportare le aziende e i loro dipendenti in altro modo:

  • Attivare lezioni di attività motorie a distanza per i figli dei dipendenti, sottolineando il senso di appartenenza all’Azienda e il rispetto dei figli verso il tempo lavoro del genitore
  • Attivare lezioni di ginnastica posturale a distanza per i dipendenti per mantenere il corpo in attività

La Fondazione La Comune – nata dall’attività ultratrentennale dell’omonima Associazione – è in grado di mettere in campo psicologi, pedagogisti, educatori, istruttori per costruire dei percorsi su misura delle esigenze dell’Azienda.

Per informazioni: info@fondazionelacomune.org

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