Intervista a Andrea Ravo Mattoni: quando l’arte incontra l’educazione

Educazione attraverso l'arte - fondazione La comune milano

Abbiamo partecipato all’inaugurazione dell’ultimo lavoro dell’artista Andrea Ravo Mattoni presso il Tribunale di Varese.

L’incontro con Ravo è stato molto interessante e vogliamo pubblicare una sua intervista che gli abbiamo fatto e dalla quale sono nati interessanti spunti.

Ciao Andrea tu ti occupi di street art, spesso confusa col fare “ graffiti sui muri”. Puoi invece spiegarci l’importanza della street art nel panorama dell’arte contemporanea?

Si io mi occupo di stree art che è arte pubblica, arte urbana, comunque in generale io la reputo arte contemporanea, confusa con il mondo del writing da cui io provengo.

In realtà sono due cose nettamente distinte: il writing è un mondo legato allo scrivere e all’elaborare il proprio nome in una sorta di playground cittadino dove ci si sfida su quantita, rischio e qualità dei lavori con le altre crew, gli altri gruppi di writer; quindi il messaggio cerca di essere veicolato esclusivamente nei confronti degli altri gruppi in una sorta di sfida continua.

La street art, invece, si pone l’obiettivo di comunicare ad un pubblico molto più ampio, di arrivare a più persone possibili, di trasmettere messaggi rivolti a molti.

Io faccio questo e altro non è se non arte contemporanea.

Nelle tue interviste hai detto più volte che per te l’arte è al 50% educazione. Cosa intendi?

Il mio lavoro di per sé non è mio: io traduco e copio: porto avanti la tradizione della copia che è una tradizione antica e traduco attraverso l’utilizzo delle bombolette i grandi capolavori del passato, ingrandendoli con un media completamente differente.

Già di per sé questo ha un valore educativo perchè c’è sempre una correlazione col territorio o coi musei della città o con un pittore che  magari è nato in quello stesso territorio in cui vado a lavorare.

Io aggiungo un ulteriore valore lavorando insieme alle scuole: ho lavorato con le scuole dell’infanzia, con le scuole elementari, medie, superiori, con le università, anche con quelle della terza età! Mi piace lavorare un po’ con tutti, cercando di affascinare le persone: partendo dalla tecnica della bomboletta che è quella che colpisce  e attira l’attenzione, colgo l’occasione per andare a parlare di arte e del pittore di cui mi sto occupando in quel momento o del particolare dell’opera che ho scelto.

Oggi hai partecipato all’inaugurazione della tua opera presso il tribunale di Varese, un luogo istituzionale ma anche di importanza sociale. Che importanza ha l’impatto sociale nel tuo lavoro?

L’impatto sociale del mio lavoro è estremamente importante e ogni volta è differente, nel senso che i luoghi  sono molto diversi gli uni dagli altri.

Nel caso di questa opera, ad esempio, ho riprodotto e tradotto un’opera di un pittore napoletano del 700 che è Jaquinto con “Allegoria di Pace e di Giustizia”. In questo caso l’opera è in correlazione con il luogo più che col territorio e l’impatto sta proprio nel messaggio che l’opera stessa veicola.

Comunque il mio lavoro non è semplice decorazione: il bello è veicolo di messaggi importanti, in questo caso veicola la bellezza della legalità.

Quando lavoro nella periferia di una grande città, l’impatto sociale può essere molto forte, perchè si va a parlare agli abitanti di quelle periferie in maniera emozionale e intensa.

Il mio obiettivo è quello di cambiare dei luoghi (solitamente delle facciate cieche) e cercare di lasciare una traccia, un solco, diffondere cultura, e far comprendere che anche l’arte contemporanea è legata a doppio filo con la grande storia dell’arte. L’impatto sociale ha sempre una grande importanza ed è anch’esso un valore aggiunto al mio lavoro.

Anche pensando al futuro, che cosa possiamo aspettarci dai tuoi prossimi lavori?

Pensando al futuro io voglio cercare di migliorarmi sempre di più, sia nella scelta dei luoghi, sia qualitativamente, sia nell’offerta che dedico all’aspetto educativo: cerco ogni volta di fare qualcosa di meglio, anche curando i minimi dettagli.

Cosa ci si può aspettare dal mio lavoro? Sicuramente grandi progetti! Anche perchè il 2020 è quasi tutto calendarizzato con progetti importanti in Italia e all’estero. Chissà magari anche su Milano….

Chissà che da questo incontro i nostri progetti e i grandi sogni di Ravo possano in qualche modo incontrarsi….

 

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