La casa del nostro cuore

Abitare indipendente - Le Case Comuni

Entrando in casa, Bea, Maria e Silvia stanno ancora sistemando la tavola: “Sono venuti i nonni di Bea a visitare la casa, abbiamo preso il tè insieme”.

Il tavolo era pieno di tazze, pasticcini e biscotti, perché “i dolci qui in casa non mancano mai”.

La Casa Comune, a pochi mesi dall’inaugurazione, si è trasformata: le ragazze hanno saputo personalizzarla e renderla loro, si muovono con disinvoltura tra cucina, sala e camere, tanto da sembrare di abitare lì da anni; ora ogni oggetto ha un suo posto e tutto sembra trasmettere un senso di calore, di casa.

Aspettando che arrivasse anche Vicky, Silvia ci racconta della sua festa di compleanno del giorno prima: “È stato bellissimo, eravamo in dodici, erano presenti tutti i miei amici e la mia famiglia. Abbiamo cantato, ballato e mangiato il risotto salsiccia e zafferano. Ne è anche avanzato un po’ per il pranzo del giorno dopo”. Poi hanno sistemato la cucina tutti insieme, anche se di solito ci sono dei turni, ma ci si aiuta tutti un po’.

“La cucina è comodissima: possiamo cucinare insieme, è molto spaziosa e ci sono tanti mobili. I fornelli si scaldano in fretta e abbiamo imparato tutte a cucinare” ci dice Maria, che aggiunge: “È anche molto facile da pulire!”. La cosa che preferisce in assoluto, però, è il grande tavolo bianco in cui si mangia: “Si può allungare, come per il compleanno di Silvia, è bello perché ci possiamo stare tutti insieme”.

Ogni martedì sera uno chef volontario, Diego, insegna nuove ricette ai ragazzi della Casa Comune 2 e 3, per poi mangiare tutti insieme. “È il momento della settimana che preferisco” dice Bea, mentre prepara la pentola per la cena.

“È bellissimo che il tavolo sia a metà tra la cucina e la sala, così la sera dopo mangiato, c’è chi sistema la cucina, chi sparecchia, chi guarda la televisione, ma siamo sempre insieme e possiamo chiacchierare”, aggiunge Maria.

Mentre Maria racconta, Bea annuisce sistemando la borsa nel mobile sotto la televisione, uno dei suoi preferiti: “Questo mobile è comodissimo: lo usiamo per sistemare le borse dentro i cesti, ma anche gli ombrelli e i giochi da tavolo che usiamo la sera”.

E poi i divani sono comodi, colorati, pieni di cuscini. E quando vengono amici o parenti, ci raccontano, c’è spazio per tutti. “Ci piace guardare la televisione insieme, guardiamo i cartoni e i film romantici”, poi scoppiano a ridere mentre Silvia ci racconta che una notta la televisione si è accesa da sola.

La camera da letto è la stanza preferita per tutte: “C’è spazio per tutte le nostre cose, perché gli armadi sono grandi e i letti sono comodissimi”, dice Maria, mentre Bea e Silvia aggiungono che in camera ci sono anche le scrivanie “dove possiamo sederci a scrivere biglietti per il compleanno, il nostro diario segreto, oppure per disegnare”.

Silvia e Maria ci raccontano che nella loro camera c’è un mobile azzurro e arancione, dove c’è spazio per le foto, le cornici e anche per le loro piante: “Ci aiutiamo a curarle a vicenda, così nessuna delle due si dimentica di innaffiarle!”.

“Ci piace tutto in questa casa, ci sentiamo a nostro agio, ci piacciono i colori e i mobili hanno tanto spazio” e Maria ricorda di quando le sue due nipotine sono venute a visitarla per la prima volta: “Le ho portate a vedere tutte le stanze, hanno detto che anche per loro il grande tavolo era il più bello che avessero mai visto. Poi abbiamo fatto merenda insieme”. Con dei dolcetti, che non mancano mai alla Casa Comune.

Nella Casa Comune 2, siamo stati accolti all’ora del tè: Simone e Percy sono ai fornelli tra tazze e teiere, mentre gli altri ragazzi, già al tavolo tra una risata e l’altra, raccontano della giornata appena trascorsa. C’erano anche Chiara, un’educatrice, e Luca, un amico.

Anche nella Casa Comune 2 il clima che si respira è molto diverso da quello di alcuni mesi fa, i cambiamenti dal giorno dell’inaugurazione sono tanti, tangibili e positivi: la convivenza tra i giovani è piacevole, la casa è in ordine (“Merito dei grandi armadi!” confessa Luca) e il clima è davvero sereno.

Anche Simone si siede al tavolo adesso, e guarda verso il menù della cena scritto sulla lavagna della cucina: “Stasera arrosto, il mio preferito!”.

Il tavolo si trova in una zona ampia che confina tra sala e cucina, e, ci dicono tutti, è un elemento indispensabile: “Il soggiorno e la cucina sono ambienti fantastici, la cucina è grande e possiamo cucinare insieme. Il tavolo è perfetto anche quando invitiamo amici, come oggi, perché ci stiamo tutti insieme”.

L’elemento preferito da tutti in questo ambiente è sicuramente la poltrona a righe, sotto la finestra e accanto alla luce: “Ci piace moltissimo per leggere o per guardare la televisione, è la cosa che preferiamo in sala. La sera facciamo a gara per chi si siede per primo!”.

In camera, invece, “la cosa che preferisco – aggiunge Simone – è sicuramente il comodino: ci sono i miei libri da leggere, le foto e le cose personali”, tema che torna molto spesso nelle parole degli inquilini.

Quello che è stato fatto in queste case è stato proprio questo: creare, anche attraverso l’arredo, un equilibrio tra gli spazi comuni, in cui passare tempo insieme e condividere le esperienze e le giornate, e spazi personali e intimi, in cui mantenere la propria dimensione, per se stessi e anche per i propri oggetti.

“Si comincia a cucinare!” Arriva una voce dalla cucina. “È ora dell’arrosto”, ci saluta sorridendo Simone.

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